Il prezzo shock dell’Uva Ruby Roman | Ma perché costa 10mila euro a grappolo?

Può un singolo grappolo di uva arrivare a costare oltre 10mila euro con un prezzo medio di 380 euro ad acino? A quanto pare sì e c’è una precisa ragione

Un singolo grappolo d’uva il cui costo può essere paragonabile a quello di un piccolo vigneto. Sembra assurdo ma è tutto vero al punto che, l’uva in questione, viene considerata la più cara al mondo. Del resto stiamo parlando di un valore che si aggira intorno ai 10mila euro a grappolo, ovvero circa 380 euro ad acino. Il prezzo record è stato raggiunto nel corso di un’asta svoltasi nel 2020 quando il grappolo, del peso di circa 900 grammi, è stato battuto all’incredibile prezzo di 12mila dollari. Per comprendere meglio come un frutto possa raggiungere un tale valore e cosa ne giustifichi il prezzo occorre però fare un passo indietro contestualizzando il tutto.

Uva: prezzo shock
Uva (Nerdyland)

L’uva più costosa al mondo, prezzo da urlo: ma perché vale così tanto?

Ci troviamo anzitutto in Giappone, paese nel quale la frutta non viene considerata solo un alimento da mangiare a fine pasto ma un vero e proprio oggetto di lusso e da regalare. Nei supermercati del paese è davvero difficile imbattersi in frutto che presenti imperfezioni estetiche o che abbia una forma non consona. L’uva in questione, inoltre, viene coltivata soltanto in una singola prefettura ovvero quella di Ishikawa, nella regione di Chūbu e viene chiamata Ruby Roman, una varietà particolare e, per l’appunto, molto costosa oltre che difficile da reperire fuori dal Paese. Vanta una serie di caratteristiche particolari a cominciare dal suo colore rosso immediatamente riconoscibile e ad una dolcezza a dir poco sorprendente.

Uva: la più costosa al mondo
uva (Nerdyland.it)

Come viene coltivata e selezionata questa varietà di uva

Acquistarla in un supermercato? Utopia, non se ne parla. Trattandosi di un prodotto esclusivo (paragonabile ad esempio ad un tartufo) la sua vendita avviene unicamente tramite asta ed ogni grappolo viene accuratamente selezionato dal momento che deve soddisfare una serie di requisiti per poter essere considerato perfetto. A cominciare dal peso di ogni acino, ognuno dei quali non deve superare i 30 grammi, con un contenuto di zucchero del 18%. Si tratta di standard molto difficili da soddisfare e, come spiegano gli esperti, è accaduto soltanto una volta nel 2011.

Ma anche i metodi di coltivazione sono estremamente dettagliati: oltre alla zona di produzione circoscritta, l’uva Ruby Roman viene coltivata esclusivamente in serra per poterne controllare con maggiore attenzione il processo di crescita. La raccolta ha inizio a fine luglio, in occasione di Ochugen, una delle due più importanti festività del Paese, dopo che ogni grappolo è stato accuratamente monitorato e curato. L’obiettivo è fare in modo che sembrino tutti uguali e per ottenere tale risultato vengono usati un dispositivo per il diratamento dell’uva e le forbici. Luce e temperatura sono controllate 24 ore su 24 e nonostante tutte queste attenzioni, non tutti i grappoli rispetteranno gli standard richiesti e, dunque, ne verranno effettivamente prodotti un numero molto limitato (25mila nel 2020). La prima vendita è avvenuta nel 2008 ma è dal 1995 che si è iniziato a lavorare per creare questa varietà, sviluppata grazie al lavoro congiunto dei viticoltori locali e del Centro di ricerca agricola di Ishikawa.

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