Google trema: il motore di ricerca rischia di scomparire? | Ecco chi lo insidia

Il monopolio di Google sembra giunto al capolinea: un nuova invenzione legata all’Intelligenza Artificiale ha le carte in regola per trasformare il motore di ricerca più usato al mondo in un ferro vecchio.  

Nubi scure nell’orizzonte dell’azienda informatica nata nella Silicon Valley, che nel tempo ha monopolizzato il web. Qualcuno ha messo a punto una soluzione tecnica che potrebbe mettere rendere obsoleta la punta di diamante di Google, ovvero il suo motore di ricerca, del quale nessuno al momento può fare a meno.

Google in grave pericolo
Motore di ricerca Google (Nerdyland.it)

Esattamente tre settimane fa, il laboratorio di ricerca specializzato nel campo dell’intelligenza artificiale, Open AI, ha presentato al mondo un chatbot sperimentale denominato ChatGPT. Anche se è ancora da perfezionare, le sue capacità attuali rappresentano una grave minaccia per Google.

Come riportato da Business Insider, non è un caso che Sundar Pichai, Ceo di Alphabet, la società madre di Google, abbia chiesto ad alcuni gruppi di lavoro della sua azienda di darsi da fare nel campo dell’Intelligenza Artificiale per trovare una risposta consona alla minaccia rappresentata da ChatGPT.

Brutte notizie per Google: il suo domino sul web è in pericolo

Il bot ChatGPT, realizzato da Open AI, rappresenta un pericolo per Google perché è in grado di rispondere alle domande degli utenti, fornendo informazioni brevi e semplici. Il bot può inoltre rispondere a domande su come programmare una vacanza, su quali idee regalo scegliere in occasione di una ricorrenza e su quali possono essere le strategie migliori da adottare per un’azienda.

Google in grave pericolo
Motore di ricerca Google (Nerdyland.it)

Facendo il confronto con il motore di ricerca di Google, pare subito evidente la differenza a svantaggio di quest’ultimo. Infatti il motore di ricerca più usato al mondo non fornisce informazioni precise su un argomento ma solo una serie di collegamenti ai contenuti presenti in rete sull’argomento ricercato dall’utente, il quale a sua volta dovrà andarseli a leggere.

Il motivo principale che spinge il motore di Google a comportarsi in questo modo è presto detto: così facendo garantisce possibilità di visualizzazione degli annunci pubblicitari, cosa che si traduce in entrate per l’azienda. Secondo un rapporto di Insider, nel 2021 l’attività pubblicitaria di Google ha generato introiti pari a 208 miliardi di dollari, cifra che rappresenta l’81% delle entrate totali di Google.

Le informazioni pronte per l’uso, come quelle fornite da un chatbot, mettono in serio pericolo le entrare dalla multinazionale con sede a Mountain View in California. Altra notizia allarmante per Google è che nei primi cinque giorni dal lancio di ChatGPT, più di un milioni di utenti lo ha utilizzato per testarlo. Un successo davvero enorme, ma questo è niente, perché a breve un esercito di chatbot verrà immesso sul mercato, evento che metterà in serio pericolo il monopolio di Google, nel caso in cui i suoi informatici non riescano a trovare una risposta immediata e altrettanto funzionale.

Articolo di Michele Lamonaca

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