Guadagnare con i social con la nuova piattaforma: come funziona?

Nasce una nuova piattaforma social che promette e permette di guadagnare anche se non si è influencer affermati dal calibro di Chiara Ferragni. Ma come funziona esattamente il nuovo social rivoluzionario?

Ammettiamolo, quanti di noi vorrebbero guadagnare anche cifre abbastanza importanti aggiungendo un bell’#adv sotto i propri post di Instagram? Forse tutti. Per quanto insomma si tratti pur sempre di un lavoro che richiede impegno, costanza e dedizione, è anche vero che si tratta di un modo abbastanza semplice non solo di lavorare, ma anche di guadagnare, a meno che non si voglia mollare tutto e aprire un profilo Onlyfans per i feticisti di tutta Italia.

Nuova piattaforma social dove guadagnare
Cellulari: arriva la nuove piattaforma (nerdyland.it)

Eppure, tra questi due estremi si colloca un nuovo e rivoluzionario social che promette e permette di guadagnare anche se non si è influencer affermati dal calibro di Chiara Ferragni. Stiamo parlando di “Tatatu”, un social che esiste dal 2018 che conta oggi 350 mila utenti. “Il nostro modello è un’evoluzione naturale dei social network”, ha spiegato Andrea Iervolino, amministratore delegato, nonché fondatore di Tatatu, a ‘La Stampa’. “Un’evoluzione che credo non si possa fermare”.

Effettivamente, sempre più persone stanno cercando di fare fortuna proprio grazie ai social, un mezzo che ha creato negli anni non solo nuove professioni, ma anche nuovi posti di lavoro ben retribuiti. Motivo per cui dall’inizio dell’anno, gli utenti registrati a Tatatu sono pressoché quadruplicati. Ma come è possibile monetizzare sul social del futuro?

Guadagnare sui social è possibile per tutti: ecco come fare

Quando nel 2018 Andrea Iervolino ha fondato Tatatu, lo ha fatto con l’idea di creare una sorta di “super app” che potesse essere alla portata di tutti. Noi tutti, infatti, passiamo complessivamente almeno mezz’ora al giorno sui social e proprio quei 30 minuti di consumo quotidiano, nonché gratuito, delle piattaforme potrebbe fruttare abbastanza denaro nel futuro.

In altre parole, non sarà necessario creare contenuti, proprio come fanno gli influencer postando foto e video dei prodotti sponsorizzati, basterà anche il consumo passivo, ovvero quello che fa già la maggior parte degli utenti ogni giorno guardando l’ennesimo post sul ristorante più buono di Roma per una carbonara o sul siero viso must have che ognuno di noi dovrebbe avere nello stipetto del bagno.

Andrea Iervolino, fondatore dell'app
Andrea Iervolino, l’ideatore (nerdyland.it)

Insomma, Tatatu paga chi lo utilizza o, se vogliamo, premia la nostra attività in quanto consumatori seriali di social tramite token, ovvero gettoni da 25 centesimi euro l’uno chiamati Ttu coin. E guadagnarli è davvero semplicissimo: basta, infatti, vedere reel, chattare o condividere post, tutte azioni che già compiamo gratuitamente. E da questo “scambio” e interazioni continue, anche la stessa piattaforma guadagna “Attraverso tre modalità”, spiega ancora Iervolino. “Pubblicità; un e-commerce che funziona o con i nostri token o con un mix di token e soldi reali; e vendendo prodotti pagati in token in canali fisici legati alla nostra azienda, come il Mercato Metropolitano di Londra”.

“La nostra moneta non è una criptovaluta”, ha specificato però l’amministratore delegato. “Non si può vendere, o ritirare in banca. È più che altro un sistema a punti. Noi siamo pronti a giocarci la nostra parte. Gli utenti sono trattati da lavoratori senza stipendio. Tatatu è la dimostrazione che esiste un modello di business alternativo, basato sulla condivisione del valore e non sulla sua appropriazione da parte dei colossi tecnologici”.

Articolo di Karola Sicali

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