Una app per curare l’acufene? La rivoluzione che potrebbe aiutare tanti | I sintomi del disturbo

Chi vive con l’acufene conosce bene il disagio che comporta. La scienza, però, sembra star facendo passi da gigante: è in arrivo un’applicazione

L’acufene è un disturbo a carico dell’orecchio e si manifesta come una percezione sonora acuta, simile a un ronzio, un fischio o uno scampanellio, che viene percepita anche in assenza di rumori esterni.

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Acufene, un’app potrebbe curarlo (nerdyland.it)

Le cause possono essere varie, da fattori esterni all’orecchio sino a cause interne, relative a diverse patologie dell’orecchio o a specifiche condizioni. L’esposizione a suoni di elevato volume, lo stress emotivo ed alcuni farmaci, nonché contratture muscolari o problemi cardiovascolari, possono causare l’acufene, così come danni neurologici.

Chi ci convive, conosce bene il disagio che un disturbo come questo comporta. Per questo motivo, la tecnologia e la scienza sono da sempre alla ricerca di soluzioni che possano alleviare questi dolorosi sintomi: oggi si parla di un’applicazione per il cellulare.

Un’app contro l’acufene: cos’è

Se per la maggior parte dei pazienti che soffrono di acufene questo è un disturbo passeggero e occasionale, per il 5% di loro invece è una patologia cronica, costante e perennemente invalidante, di giorno e di notte. Le cause, complesse e sfuggenti, impongono un’ampia ricerca anche sul possibile trattamento di questa patologia e l’Università di Auckland, in Nuova Zelanda, sembra aver trovato una buona soluzione: si tratta di una terapia basata sulla tecnologia degli smartphone.

Smartphone
Smartphone, un’app per curare l’acufene (nerdyland.it)

Dopo un’iniziale valutazione da parte di un audiologo, che sviluppa un piano personalizzato, l’applicazione si basa sul principio secondo il quale l’acufene sia un suono inventato dal cervello, che non esiste. La tecnologia, quindi, è volta ad aiutare il cervello ad ignorare quel suono, a distrarsi: l’obiettivo è quello di deenfatizzare il suono dell’acufene, riducendolo a un rumore di fondo che per l’ascoltatore non ha importanza.

Il test della terapia digitale sperimentale, chiamato UpSilent, si basa sull’uso di un’applicazione e di un paio di cuffie bluetooth a conduzione ossea, nonché di un cuscino per il collo con altoparlanti incorporati e un quadro di controllo per i medici. L’app ha tre diverse modalità: ascolto attivo, ascolto passivo e consulenza. Nella fase passiva, gli utenti ascoltano tracce audio scelte da una libreria composta in base alle loro preferenze e ai loro obiettivi. Alcuni suoni, detti “di sollievo”, interagiscono con l’acufene creando un mascheramento; altri, chiamati “di rilassamento”, creano invece effetti emotivi positivi, come per esempio la rilassatezza di fronte al suono di una cascata.

Nella fase attiva, invece, agli utenti si fa ascoltare dei suoi simili al proprio acufene, dandogli però la possibilità di manipolarli, così da aiutare gli utenti a conoscere il proprio nemico. Dopo 12 settimane di test, 31 persone hanno mostrato miglioramenti significativi: “Per alcune persone dove l’acufene stava prendendo il sopravvento, ne ha addirittura cambiato la vita” ha dichiarato Phil Sanders, uno degli autori dello studio.

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