Le invenzioni al giorno d’oggi sono molto frequenti, al passo con la tecnologia, questo robot sembra far tornare ai tempi di Terminator
Il progresso tecnologico ci porta ad avere, molto spesso, delle creazioni incredibili che ci aiutano nella vita di tutti i giorni. Pian piano stiamo vedendo la creazione di robot capaci di fare cose che, fino a oggi, si vedevano solo nei film di fantascienza.
La saga di Terminator ha segnato intere generazione, raccontando un mondo distopico legato ai robot. Ambientato negli Stati Uniti, in particolare a Los Angeles, il secondo capitolo della saga racconta la lotta tra le macchine e che hanno conquistato il mondo e i due Connor, la madre Sarah e il figlio John. Quest’ultimo infatti nel futuro diventerà il capo della resistenza che cerca di abbattere la dittatura sanguinaria dei robot.
Dal futuro arrivano sulla terra due cyborg, il primo aiuterà i Connor a combattere e sconfiggere il secondo cyborg, modello T 1000, dotato di capacità strabilianti, che all’epoca sembravano possibili solo in un film di fantascienza. Ma come spesso accade la realtà supera sempre la fantasia, specie quando c’è di mezzo la tecnologia, che avanza a passi da giganti. E infatti arriva la notizia di un nuovo robot, le cui capacità ricordano in tutto e per tutto lo spaventoso T 1000 di Terminator 2.
T1000 di Terminator 2, arriva un robot simile?
Gli scienziati di oggi hanno cercato di fare un qualcosa di mai provato prima, una creazione che probabilmente non era nemmeno mai stata pensata prima. Come riporta tech.everyeye.it, infatti, sono riusciti a mettere a punto un robot in grado di cambiare la sua forma, che è capace quindi di passare dallo stato liquido a quello solido per muoversi anche in situazioni molto difficili e diverse tra loro, proprio come faceva il cyborg cattivo di Terminator 2.
“Dare ai robot la possibilità di passare dallo stato liquido a quello solido conferisce loro maggiori funzionalità”, hanno spiegato gli studiosi che hanno creato il robot e che poi lo hanno messo di fronte a delle prove di forza per valutarne al meglio le abilità.
Per la sua realizzazione gli esperti si sono ispirati alla natura. Agli animali come i cetrioli di mare, che riescono ad alterare la rigidità dei loro tessuti, migliorando così la capacità di carico e limitando i danni fisici. E poi ai polpi che riescono ad alterare la rigidità delle loro braccia allo scopo di muoversi, manipolare oggetti e mimetizzarsi.
Per quello che riguarda i materiali usati, gli scienziati hanno impiegato il gallio, un metallo non tossico e morbido che ha un punto di fusione di 29,76 gradi Celsius. Per arrivare a costruire il robot, gli scienziati hanno integrato una matrice di gallio con particelle magnetiche. Queste lo rendono sensibile a un campo magnetico, quindi con il riscaldamento avviene il cambiamento di stato, dando al robot la mobilità e la capacità di muoversi, in risposta al campo magnetico presente al momento.
Articolo di Alessandro Nobile
