Censura tutta da ridere, l’incredibile gaffe di Facebook: lo scambia per un insulto e blocca il post. Davvero da non credere!
Che negli ultimi tempi i social network siano diventati più attenti ad eliminare post offensivi o a bannare gli hater è certamente un bene. Soprattutto dal momento che l’odio gratuito online, così come i leoni da tastiera, sono ormai all’ordine del giorno.
Non è raro, però, che gli stessi algoritmi che governano i social commettano qualche errore e finiscano con il rimuovere contenuti tutt’altro che offensivi o inopportuni. Ed è proprio questo ciò che è successo recentemente su Facebook. Una gaffe davvero da ridere! Guardate un po’ qua con i vostri stessi occhi.
Gaffe incredibile di Facebook: lo scambia per un insulto
È successo pochissimo tempo fa, ma nel giro di qualche giorno la notizia è diventata immediatamente virale. Facebook, infatti, ha preso quello che si suol dire un abbaglio! Sì, perché ha censurato un contenuto rilevandolo come offensivo quando in realtà un insulto non era. Sapete già di che cosa stiamo parlando? Il social network avrebbe di fatto censurato un post pubblicato dalla pagina Interiora Design sulla finocchiona, il tipico salume toscano fatto di maiale finemente tritato ed aromatizzato con semi di finocchio. Non è difficile capire il motivo per cui Facebook abbia rimosso il contenuto. In pratica, ha scambiato l’insaccato per un insulto bello e buono. Un errore che non è di certo passato inosservato agli occhi di molti e che è stato segnalato dalla pagine stessa a cui è stato rimosso il post.
Censura tutta da ridere
Nel momento in cui Facebook ha censurato il post sulla finocchiona ha fornito la seguente motivazione. “La tua inserzione sembra insultare o prendere di mira gruppi specifici di categorie protette, pertanto non rispetta i nostri standard della community”. Nulla da controbattere se non fosse che la finocchiona, come ben sappiamo, altro non sarebbe in questo caso se non una delle eccellenze della gastronomia italiana e non un epiteto offensivo.
Ad ogni modo, a seguito della segnalazione l’equivoco è stato risolto ed il post è tornato visibile. Gli utenti sul web si sono subito scatenati con commenti e battute su quanto accaduto, sottolineando come sia paradossale il fatto che in un’epoca in cui l’odio continui a proliferare in rete a venire bloccato sarebbe un semplice contenuto teso a promuovere le specialità del territorio.
