Quentin Tarantino ricorda il suo film peggiore: “Fu un duro colpo alla mia autostima”

Il regista ha ricordato il film con meno incassi, Hollywood segnava già il declino. Poi è arrivato Bastardi senza gloria.

“Ho avuto la fortuna di scrivere storie che hanno fatto sentire le persone coinvolte” racconta Quentin Tarantino in una delle ultime interviste per la rivista spagnola Diari ARA. Discorso che poi ha ripreso anche in Cinema Speculation, la sua nuova pubblicazione tradotta in tutto il mondo. Il protagonista della storia un bambino innamorato del cinema che passa le serate con i genitori nelle sale di Los Angeles.

Quentin Tarantino, quel film che fece numeri bassissimi al botteghino
Quentin Tarantino, quel film che fece numeri bassissimi (Ansafoto) – nerdyland.it

Uno spettatore verace che divorava film, cortometraggi e scene da quando era in fasce, crescendo affascinato da quel mondo perfetto, dove ogni frase e ogni immagine acquistava di senso.

Da questa straordinaria passione per il cinema verrà fuori la carriera di un regista che insegue l’ordinario rendendolo al di sopra delle aspettative del quotidiano. Cinema speculation è proprio il racconto di come è nato questo amore e come si è trasformato, pellicola dopo pellicola, tra premi e Oscar, disegnando i contorni di una delle figure più importanti della storia del cinema americano: Quentin Tarantino.

Dal debutto a quell’inciampo di carriera… Quentin Tarantino lo ricorda come uno shock

Il debutto alla regia di Tarantino è avvenuto con Le iene del 1992, ma ha conquistato la critica con l’epocale Pulp Fiction del 1994, con il quale ha vinto un premio Oscar per la migliore sceneggiatura e la Palma d’oro al Festival di Cannes.

Quentin Trantino, il film peggiore che gli costò una figuraccia
Quentin Trantino (Ansafoto) – nerdyland.it

Tarantino ha ottenuto diverse candidature agli Oscar per Bastardi senza gloria (2009) e Django Unchained (2012), quest’ultimo gli è valso un secondo Oscar per la migliore sceneggiatura, a cui poi segue tutta la saga Kill Bill.

Scrivere storie che coinvolgevano le persone mi ha consentito di mettere in pratica la mia arte, senza le restrizioni che la maggioranza dei cineasti ha” ha continuato a raccontare il regista durante l’intervista, “Però è successa una cosa divertente: ho ricevuto molte proposte di progetti fino a quando gli studi si sono ritrovati a pensare che volessi lavorare soltanto sulle mie storie, quindi tanto valeva non contattarmi”.

L’inciampo di Grindhouse, e le proposte da Hollywood: invece arriva Bastardi senza gloria

Fin quando poi non è arrivato Grindhouse, il film con meno incassi al botteghino, definito dal regista “uno shock per la mia autostima”, ironicamente sottolineando: “sono così tornato a ricevere proposte”.

“Sono tornati a propormi progetti anche interessanti… Ma ho preferito reinvestire su me stesso”. Così è venuto fuori Bastardi senza gloria nel 2009. E quell’inciampo si è perso. Dimenticato. Come direbbe lui, “Au revoir, Shoshanna!”.

Impostazioni privacy