Novità sul Reddito di Cittadinanza: la Meloni ha cambiato ancora una volta le regole, adesso sarà diviso in tre parti
Il Governo Meloni aveva già anticipato le novità dal punto di vista del Reddito di Cittadinanza. Se prima si era solamente fatto accenno ai nuovi requisiti per accedervi, adesso è stata invece esplicata l’organizzazione sui cambiamenti definitivi. Si è trattato di un argomento spinoso, che ha aperto diverse polemiche, soprattutto da parte di chi si è ritrovato improvvisamente catapultato in una situazione nella quale o trovava lavoro oppure rimaneva senza soldi.
Se da una parte il Reddito di Cittadinanza ha visto tanta speculazione, dall’altra ha aiutato diverse famiglie a non cadere nella povertà assoluta. Secondo l’opposizione il Reddito di Cittadinanza non doveva essere toccato perché per un Paese è importante assicurare il minimo per fare la spesa.
Il problema è che tanti cittadini che potrebbero essere forza lavoro hanno preferito invece ‘adagiarsi’ sul reddito, vedendolo come un’entrata sicura. A prescindere da come la si pensi a livello politico, il Governo Meloni adesso ha strutturato una nuova distribuzione degli importi, valutando ogni singola situazione per cercare di creare più occupazione possibile.
Se prima si era solamente fatto accenno ai nuovi requisiti per accedervi, adesso invece verrà diviso in 3 settori che raggrupperanno 3 tipologie differenti di requisiti. Vediamo quando entreranno in vigore le novità e come verrà fatta la divisione in tre sezioni.
Cambia di nuovo tutto sul Reddito di Cittadinanza: novità per i cittadini
Le tre misure saranno Gil, Gal e Pal. La riunione ufficiale arriverà il 1 maggio, in cui si discuterà sulla Garanzia per l’inclusione, la Garanzia per l’attivazione lavorativa e la Prestazione di accompagnamento al lavoro. La prima riguarderà i nuclei familiari che hanno una disabilità o un soggetto di almeno 60 anni di età o una persona con invalidità civile. In questi casi ci sarà un beneficio di 6mila euro all’anno. Quindi si parlerà di 500 euro al mese.
A questi potrà essere concordato anche un sussidio aggiuntivo di 280 euro come contributo affitto. Per quanto riguarda la Garanzia per l’attivazione lavorativa, invece, verrà riconosciuta a tutti i soggetti tra i 18 e i 59 anni in condizione di povertà assoluta, che hanno un valore Isee non superiore a 6mila euro.
Si tratterà nello specifico di 350 euro al mese e la domanda si potrà inoltrare dal 1° settembre. Per quanto riguarda la Prestazione di accompagnamento al lavoro, ci si riferisce a tutti coloro che alla scadenza dei 7 mesi di sussidio di quest’anno hanno firmato il patto per il lavoro: ovvero coloro che verranno indirizzati verso una realtà lavorativa e nel frattempo riceveranno i 350 euro al mese inerenti a questo primo periodo di inserimento nel mondo del lavoro.
