Le intelligenze artificiali fanno irruzione in diversi ambiti delle nostre vite: che cosa farà l’Europa? Scopriamolo subito.
Negli ultimi anni l’intelligenza artificiale è entrata a far parte in pianta stabile di alcuni ambiti della nostra vita per cercare di migliorarla.
Dai videogiochi alla medicina, questa preziosa risorsa ci ha permesso di compiere dei veri e propri passi da gigante. Sempre più spesso, infatti, ciascuno di noi può fare esperienza più o meno diretta di sistemi informatici intelligenti in grado di simulare la capacità e il comportamento dell’essere umano per diversi scopi. Ma qual è, in particolare, la posizione dell’Europa in merito? Che cosa potrebbe cambiare nei prossimi mesi e nei prossimi anni? Scopriamolo subito.
Le intelligenze artificiali fanno irruzione nelle nostre vite
L’intelligenza artificiale (AI) è oggi uno strumento preziosissimo che ha permesso di raggiungere importanti traguardi in diversi ambiti della nostra vita. Le AI ad oggi sono già state impiegate per esempio nei giochi. Basti pensare all’utilizzo che se n’è fatto negli scacchi per consentire ai grandi campioni di allenarsi e potenziare esponenzialmente le proprie abilità. Oppure sono state sfruttate per le missioni nello spazio, come è accaduto già nel 1998 quando la NASA ha deciso di utilizzare un programma chiamato Remote Agent, o ancora nei mezzi di trasporto quali automobili, treni e metropolitane in cui non è presente il conducente. Infine, un’altra interessante novità a riguardo è quella relativa all’utilizzo delle tecnologie di riconoscimento facciale in pubblico su cui la Commissione Europea deve ancora fornire indicazioni precise. Questi ovviamente sono solo dei piccoli esempi, ma l’elenco potrebbe tranquillamente continuare. Ad ogni modo, qual è la normativa in merito? Vediamo subito come ha deciso di comportarsi l’Europa nei confronti delle intelligenze artificiali.
Cosa farà l’Europa?
Quello delle intelligenze artificiali è un tema molto affascinante e allo stesso tempo anche piuttosto delicato da affrontare, in quanto è da quando la tecnologia ha iniziato a prendere piede significativamente che sono nati non pochi timori sull’uso che se ne può fare. Al giorno d’oggi, infatti, immaginare un mondo in cui l’uomo è stato sostituito quasi completamente dai computer è tutt’altro che utopistico. Ecco perché ogni Governo dovrebbe sempre vigilare su come l’intelligenza artificiale viene impiegata, con un’occhio particolare sull’etica.
A tal proposito, anche l’Unione Europa ha fornito le sue linee guida grazie al contributo di informatici, ingegneri, giuristi, filosofi, scienziati, industriali e matematici. In particolare, i principi che devono essere rispettati secondo l’UE sono:
- il rispetto per la dignità dell’uomo;
- la libertà dell’individuo;
- il rispetto per la democrazia e per la giustizia;
- l’eguaglianza e la non discriminazione;
- i diritti dei cittadini.
Ebbene, alla luce di quanto detto finora, l’Unione Europea si sente pronta a creare i più elevati standard al mondo per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo, in pratica, sarebbe quello di realizzare un sistema armonizzato, come ha spiegato anche Sandra Watcher dell’Università di Oxford.
Articolo di Veronica Elia
